Lavoro, il calo occupazionale senza precedenti
Nell’Ue si stima una diminuzione del Pil rispetto al 2019 del 6,4% e nell’area euro del 6,8%. In Italia nel primo trimestre 2020 si sono manifestati i primi contraccolpi negativi della pandemia sul Pil (-5,5% rispetto al quarto trimestre 2019) che si sono accentuati nel secondo trimestre (-13,0%); nel terzo trimestre è seguito un forte rimbalzo congiunturale (+15,9%). La stima preliminare relativa al quarto trimestre indica una nuova riduzione (-2,0%) che porta a un calo per la media annua del 2020 pari all’8,9%. Le ore lavorate hanno registrato una diminuzione congiunturale del 7,7% nel primo, del 15,1% nel secondo trimestre e un rimbalzo del 21,0% nel terzo trimestre. Coerentemente con l’andamento dell’attività economica e delle ore lavorate, ma con minore intensità, nel secondo trimestre l’occupazione interna (misurata nell’ambito delle stime dei conti nazionali) è diminuita del 2,4% rispetto al trimestre precedente, per poi manifestare una inversione nel terzo trimestre (+0,9%). In totale, nei soli primi tre trimestri del 2020 rispetto all’analogo periodo del 2019 sono andate perdute 3,9 miliardi di ore lavorate. In termini di Ula (Unità di lavoro a tempo pieno) e di posizioni lavorative nella media dei primi tre trimestri del 2020 la riduzione è stata di 2,4 milioni e 623 mila rispettivamente; in oltre nove casi su dieci il calo riguarda il settore dei servizi.
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