MES, risorse economiche per Sanità ma rischio Troika
Il MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità meglio conosciuto come Fondo Salva Stati, ultimamente è argomento dibattuto e di confronto nella compagine governativa. Da una parte c’e chi sostiene che bisogna attivarlo, da un’altra chi resiste dicendo che le risorse sono già abbastanza. Su questo punto si era già espresso chiaramente il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che giorni fa, ha detto che sarebbe più conveniente accettare il MES. Da qualche giorno si è aggiunto anche il ministro della Salute Roberto Speranza a rafforzare la teoria del titolare delle Finanze. Su questo però, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è categorico e precisa che il Meccanismo Europeo di Stabilità, riconvertito per il sostegno alla sanità per contrastare la pandemia da coronavirus, non sarà necessario. Inoltre, aggiunge, che già nella Legge di Bilancio ci sono importanti risorse, e anche nel Recovery Plan ci saranno cospicue risorse per il sistema sanitario. Conte sottolinea che c’è già un piano di rafforzamento della sanità, e che il Governo farà in modo che le risorse siano adeguate. Il Fondo Salva Stati, prevede un prestito da 37 miliardi da utilizzare per investimenti strutturali nella sanità, escludendo le spese correnti quali dipendenti o costi generati nel bilancio annuale. Il timore però è il rischio Troika per l’Italia nell’accettare il MES, che potrebbe trovarsi, qualora il bilancio pubblico presenti particolari elementi di criticità a causa dell’elevato debito pubblico, a passare sotto il controllo dei riflettori della Ue per monitorare l’andamento dei nostri conti pubblici. Questo perché, oltre alle comunicazioni dei Commissari, è necessaria la modifica ai Trattati europei.
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