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Immagine del redattoreLuca Baj

Start up, ITER IDEA tra dati e miglioramento della vita

“Ispiriamo i nostri clienti verso un'innovazione autentica, con soluzioni su misura che aumentino l'efficienza di processi esistenti e creino nuove opportunità. Avvantaggiati delle risorse offerte dal Cloud acceleriamo il business, anticipando i competitor e avvicinando ai big del mercato”. Si presenta così ITER IDEA, la giovanissima startup costituita a giugno 2021. “In ITER IDEA vogliamo dare ad aziende, organizzazioni e persone, l'opportunità di aumentare le proprie potenzialità attraverso soluzioni innovative, efficienti e fruibili da ovunque”, spiega Matteo Carbone, Co-Founder della startup e ingegnere informatico. La realtà si occupa di integrare le tecnologie, i servizi e gli alti standard qualitativi dei migliori cloud provider, in un'unica piattaforma altamente ottimizzata attraverso la quale realizzare qualcosa di nuovo o innovare processi esistenti. “Il trend in crescita della complessità delle soluzioni IT, impone per ognuno dei fornitori di servizi di evolvere i propri processi per rispondere alle esigenze del futuro, e offrire soluzioni in tempi brevi”, spiega Carbone. Matteo Carbone e Guido Mazza sono i due Co-Founder della startup, entrambi Cloud Engineer di 31 anni, specializzati da oltre sei anni nella realizzazione di app mobile e soluzioni cloud sia per il mercato PMI che quello degli utenti finali. “La nostra piattaforma ci consente di realizzare rapidamente nuovi prodotti e soluzioni in grado di scalare dinamicamente al crescere del numero degli utenti, di essere globalmente disponibili nel rispetto delle normative vigenti in termini di sicurezza e del trattamento dei dati personali. Il tutto ovunque siano i nostri utenti e qualunque sia il dispositivo che utilizzano”, spiega Guido Mazza. Alla base di tutto questo c’è il concetto di rendere accessibili i “dati aperti”. “Mettere a disposizione gli open data rappresenta una reale opportunità per persone e aziende. Si tratta di oltre 1 milione di dataset che coprono molteplici temi di interesse pubblico; la scoperta del valore contenuto nei dati potrebbe portare vantaggio a un gran numero di cittadini europei”, spiega Sara Baroni, componente del team. “I dati distribuiti pubblicamente dai portali dell'Unione Europea non sono oggetto delle normative GDPR, in quanto non riconducibili in alcun modo a persone fisiche residenti sul territorio dell'Unione Europea. Ad ogni modo il tema della sicurezza dei dati è oggi la priorità numero uno per ogni servizio che usufruisca di tali informazioni. Per questo in ITER IDEA ci appoggiamo a soluzioni di cloud provider all'avanguardia sul tema, in grado di offrire certificazioni periodiche dei server dove i dati vengono processati. I datacenter sui quali solitamente operiamo sono localizzati in Italia”. I ragazzi sono stati selezionati per partecipare al contest EU Datathon 2021, il concorso dell’Unione europea che invita i partecipanti a sviluppare nuove idee innovative che sappiano fare buon uso dei numerosi set di open data a disposizione dell’UE. Il nostro progetto si chiama Wonder Wanderlust Women, una nuova piattaforma a supporto della ripresa della mobilità nell'Europa del post-pandemia; in particolare, il target a cui vogliamo rivolgerci è una delle categorie maggiormente colpite dagli effetti del Covid in termini di lavoro e opportunità, ovvero le giovani donne tra i 20 e i 35 anni”, racconta Sara. “Siamo convinti che le informazioni raccolte dagli open data riusciranno a supportare un numero importante di utenti nella riscoperta del valore che la mobilità ricopre per i propri percorsi personali, per le proprie carriere professionali e, in generale, le proprie vite”. Una sfida importante a cui sono chiamati i ragazzi e per cui si stanno preparando con molto impegno. “Parte del lavoro preliminare ha riguardato l'analisi dei dati a disposizione, la relativa pulizia ed estrazione dei valori interessanti per il nostro target”, racconta Carbone. “La nostra infrastruttura ci è venuta in supporto permettendoci di risolvere in tempi rapidi alcuni elaborazioni complesse su milioni di dati raccolti. Altro tema non trascurabile è la comunicazione: il successo di iniziative di questo tipo è legato alla capacità di muovere interesse e di integrare un alto numero di servizi che possano supportare gli utenti nell'utilizzo dell'app. Per questo motivo stiamo presentando il progetto a organizzazioni, startup che operano sul tema mobilità e istituti di formazione italiani che, tramite i propri scambi, accolgono annualmente studenti stranieri e che pubblicheranno opportunità sulla piattaforma. Ma non solo, stiamo coinvolgendo anche canali social attivi sul tema delle opportunità al femminile. Infine, stiamo entrando in contatto con aziende leader, per il momento in ambito italiano, che si distinguono per la propria attività verso la riduzione del gender gap nelle proprie organizzazioni”, spiega con entusiasmo Carbone. La forza del successo risiede sul fatto di coinvolgere fin da subito il più alto numero di utenti senza esclusioni dovute alla tipologia dei dispositivi a disposizione. “Si tratterà di una app “web-native” che sarà fruibile da qualsiasi dispositivo mobile (iOS e Android), oltre che da interfaccia web tramite un comune browser. L'ottimizzazione delle risorse della piattaforma ci consentirà di offrire un servizio gratuito al numero, speriamo alto, di utenti coinvolti”, spiega Guido Mazza. “Al termine del processo di analisi degli open data – continua - siamo riusciti a identificare circa 30mila destinazioni, integrando un gran numero di informazioni da mettere a disposizione delle giovani donne. Per loro progetteremo un nuovo modo per muovere passi più consapevoli nell'Europa del prossimo futuro; uno scenario rinnovato, caratterizzato da obiettivi di sostenibilità e di inclusività”. Ma non mancano le difficoltà, soprattutto per un progetto altamente tecnologico e di una realtà da poco costituita. “Una delle principali sfide che stiamo affrontando è legato alla composizione del team che per natura ha una forte connotazione tecnica. Sebbene siamo convinti che passione per la tecnologia e spiccate competenze tecniche siano fattori imprescindibili, da soli non bastano per il successo di un progetto imprenditoriale; stiamo pertanto muovendo passi decisi sui nostri obiettivi manageriali e di business”, racconta Carbone. “Nel prossimo futuro spingeremo sulla nuova piattaforma di mobilità, perché crediamo che la tecnologia debba essere in grado di ispirare le organizzazioni verso una reciproca collaborazione su tematiche importanti per il futuro di tutti – continua Carbone -. L'auspicio è che la nostra iniziativa possa, anche se in minima parte, alimentare l'attenzione sul processo di riduzione del gender gap negli ambienti lavorativi, percorso che, in accordo anche con le proiezioni di Equal Salary Organization, si prospetta lungo e complicato. Inoltre stiamo cercando di promuovere la piattaforma anche in nuovi ambiti applicativi, come Fintech e Digital Health”.


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