Territorio montano, valorizzazione dall'economia al sociale
Valorizzare e sviluppare il territorio montano dell’Italia, in riferimento alle vaste zone interessate dalle catene degli Appennini e dalle Alpi, è una delle molteplici possibilità offerte dal nostro Paese, ricco di risorse ed ecosistemi differenti tra loro, accomunati da potenzialità notevoli. Opportunità di sviluppo sotto il profilo tanto economico quanto sociale, e anche di recupero ambientale, in grado di generare occupazione e rilancio economico. All’orizzonte, anche sotto la spinta delle risorse in arrivo per superare la crisi economica scaturita dall’emergenza sanitaria da Covid 19, si delineano progetti e programmi che prevedono lo stanziamento di risorse, seguendo varie declinazioni. Iniziative piccole e più grandi, di livello locale o più ad ampio respiro: ad esempio, la Regione Lombardia ha recentemente promosso una nuova misura che stanzia complessivamente 10 milioni di euro del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale in contributo a fondo perduto per le Pmi che voglio avviare nuovi investimenti in uno di questi ambiti: transizione digitale, transizione green e sicurezza sul lavoro. E la linea B del finanziamento è diretta proprio alle zone di montagna del territorio lombardo, dall'Alta Valtellina alla Valchiavenna, Appennino Lombardo, dall'Oltrepò Pavese alle Valli del Lario e al Lago di Como. Le aziende interessate al bando devono essere imprese artigiane o avere un profilo da albergo e strutture simili, aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte, rifugi di montagna, attività dei servizi di ristorazione e somministrazione. In un’ottica più local, la cooperativa di comunità “Pratomagno”, in Toscana, ha avviato un interessante progetto che nasce per contrastare l’abbandono del territorio montano dell’area. L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di attori istituzionali come il Comune di Loro Ciuffenna, l’Unione Comuni Montani del Pratomagno e la Regione Toscana, dell’associazionismo, organizzazioni della cooperazione sociale come la cooperativa Betadue di Arezzo e il Consorzio Coob, e operatori economici del territorio come Tuttibuoni Srl e D’Appennino Rete d’imprese. Sono 13, in particolare, i soci distinguibili tra utenti fruitori, consumatori e conferitori di beni e servizi. “È una cooperativa di comunità che nasce per il territorio ed i suoi abitanti – ha spiegato la presidente Lara Lapi – Vogliamo capire attraverso percorsi partecipativi i bisogni della comunità e successivamente elaborarli e trasformarli in azioni concrete. Un progetto che solo inizialmente vede la presenza di tredici soci, ma ci auguriamo che con il lavoro di promozione e cura del territorio e della sua comunità, tante altre realtà associative e non, entrino a far parte del progetto”. Ammonta a 5,9 milioni di euro, invece, lo stanziamento per l’Appennino Piacentino-Parmense per il periodo 2021-2026. Gli interventi includeranno forme di manutenzione straordinaria e di adeguamento normativo delle diverse componenti dell’infrastruttura o di miglioramento delle condizioni di sicurezza dell’esistente, nonché la realizzazione di percorsi per la tutela delle utenze deboli, di misure per la riduzione dell’inquinamento ambientale e di vari rischi (compreso quello idrogeologico). Previsti anche incentivi per l’incremento della durabilità per la riduzione dei costi di manutenzione, per la realizzazione di corridoi naturali per la fauna e per la messa in funzione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici o ibridi. Tornando sulle Alpi, infine, la Regione Piemonte ha varato un bando che ha l'obiettivo di incentivare chi vuole cambiare la propria vita trasferendosi in un paese incastonato tra le sue montagne. Le domande di partecipazione a questa iniziativa, che punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria, potranno essere presentate su un’apposita piattaforma dal 2 novembre al 15 dicembre 2021. In particolare, sono stati stanziati 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5mila abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10mila a 40mila euro. Si tratta di una misura strategica, considerando che la montagna piemontese è un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto quanto ha da offrire sotto tantissimi aspetti. Del resto, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura sono valori su cui investire per il futuro.
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