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Immagine del redattoreGiuseppe Politi

Tripoli, 1.300 imprese italiane hanno brevetti Net Zero

Le imprese che investono in tecnologie Net Zero, determinanti per l’autonomia strategica e la sicurezza energetica del nostro Paese e dell’Europa, sono più produttive. Secondo le analisi effettuate da Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, 1.268 imprese italiane hanno brevetti per tecnologie Net Zero (depositati dal 2010 ad oggi) e registrano un maggiore fatturato (+138% rispetto al totale delle imprese).

Lo ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, intervenendo al Festival per lo Sviluppo Sostenibile, organizzato da Asvis, in corso ad Ivrea.

In Italia, l’incidenza delle imprese che prevedono di investire in tecnologie e processi green è molto cresciuta in questi anni, passando dal 14,3% del 2011 al 25,2 % del 2023.

Questo perché – ha detto Tripoli - le imprese sono potenti agenti di innovazione e di trasformazione economica e sociale. La transizione verso la sostenibilità richiede, infatti, nuovi prodotti e servizi, nuovi materiali e tecnologie, e sono le imprese che li creano e li immettono nel mercato e nella vita civile. Senza il pieno e attivo coinvolgimento delle imprese, i traguardi di Fit for 55 sarebbero irraggiungibili”.

Tuttavia, il 48% delle imprese non ha ancora investito e non investirà nella sostenibilità.

Serve perciò – ha concluso il segretario generale di Unioncamere – una forte azione di accompagnamento nella transizione e serve conoscere più da vicino le imprese che investono e le loro pratiche, per fornire indicazioni alla finanza pubblica e indirizzare gli investimenti pubblici e gli incentivi in infrastrutture di ricerca, innovazione, partenariati, alta formazione”.

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