Mai come nel 2020 i conti deposito assumono un ruolo decisivo nella strategia di asset allocation, lo strumento è sempre stato amato dagli italiani, popolo di risparmiatori, ma se in passato l'alto tasso di inflazione e le valide alternative sull'obbligazionario lo rendevano uno strumento "sacrificabile" oggi non è più così.
Il mercato obbligazionario di alta qualità creditizia offre rendimenti bassissimi ed è perennemente presente lo spettro di un futuro rialzo dei tassi di interesse, che farebbe crollare il valore delle obbligazioni, inoltre gli strumenti monetari a 6-12 mesi offrono rendimenti negativi; In questo scenario i conti deposito si configurano come un'ottima soluzione, il rendimento è positivo, con tassi di interesse che oscillano tra l'1,25% e 1,75% annuo, inoltre sono strumenti che non vengono colpiti dal rialzo dei tassi di interesse.
Il basso livello dell'inflazione mi permette di avere un guadagno reale positivo, cosa che i conti deposito difficilmente sono riusciti a conseguire sopratutto in periodi dove vi erano forti infiammate inflazionistiche.
Ovviamente ogni conto deposito presenta le proprie peculiarità, un risparmiatore deve considerare anche le tempistiche in cui è possibile svincolare il denaro, e per fortuna molte banche offrono soluzioni comode che mi permettono, in soli 30 giorni, di riavere il capitale.
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