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Immagine del redattoreGiuseppe Politi

Xi Jinping fa correre le borse cinesi

Gli interventi del presidente cinese Xi Jinping e del premier Li Keqiang scaldano le borse cinesi. Alle ore 7:05 italiane il Nikkei viaggia sulla parità, l'Hang Seng guadagna l'1,23%, Shanghai sale dello 0,75%. L'oro viaggia debole, lascia sul terreno lo 0,26% a 1.833 dollari per oncia, il petrolio Wti americano continua la striscia di debolezza con i mercati che temono una recessione in arrivo.

L'euro si assesta a 1,0569, la sterlina a 1,2254, mentre lo yen reagisce dopo essere sceso ai minimi ultraventennali e guadagna lo 0,6% a 135,44. Il T bond decennale vede il rendimento laterale al 3,15%, i futures su Wall Street per ora sono sotto la parità. Giovedì i prezzi del petrolio sono scesi fino a oltre il 2,5%, peggiorando le perdite rispetto al giorno precedente e toccando il minimo da oltre un mese a questa parte a causa delle continue preoccupazioni che gli aggressivi rialzi dei tassi di interesse negli Usa possano causarea una recessione e intaccare la domanda di carburante. Intanto, l'Eia (agenzia Usa per l'energia) ha affermato che i dati settimanali sul petrolio, attesi per oggi, saranno posticipati almeno fino alla prossima settimana.

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