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Immagine del redattoreLuca Baj

5G: un nuovo ETF tematico per First Trust

Microprocessori, reti 5g e sicurezza informatica. La digitalizzazione decreterà il successo delle società capaci di emergere in questi settori, indispensabili per il progresso tecnologico in ogni sua dimensione. Tuttavia, anche con la certezza di compiere, al momento giusto, un investimento sensato (le quotazioni di borsa sono alle stelle), puntare direttamente su società specifiche rischia di essere rischioso e limitante in quanto il titolo non potrebbe non rispettare le previsioni e comunque la quota di portafoglio dedicata ad esso non potrebbe e non dovrebbe essere rilevante nel portafoglio. Inoltre, il picking richiede un'attenta e continua attività di monitoraggio da parte dell'investitore professionale, per non parlare della capacità di restare in posizione quando il mercato svolta verso il basso. Per queste e per altre ragioni, l'impiego di ETF tematici ha attratto ed attrae molti investitori interessati sì a cavalcare trend inarrestabili senza trovarsi a dover selezionare minuziosamente le componenti del portafoglio ma limitandosi, piuttosto, a sposare le linee guida passive che regolano la composizione del benchmark sottostante. Altro fattore da tenere in considerazione è la complessità dei temi trattati, almeno per quanto riguarda i non addetti ai lavori. Affidarsi ad un indice è pertanto una scelta saggia, finché i mercati sono favorevoli, come dovrebbe essere a medio lungo termine per i temi legati alla digitalizzazione. Una di queste tematiche, le reti 5g, costituisce il target d'investimento del nuovo First Trust Indxx NextG UCITS ETF , uno strumento che arriva oggi anche in Europa ( per ora solo sulla piazza di Londra NXTU LN o NXTG LN ), dopo aver riscontrato un grande successo oltreoceano nella sua versione per il mercato statunitense. Alla base di questo gradimento, vi è certo la particolare strategia passiva adottata dall'indice, il Indxx 5G & NextG Thematic Index, un benchmark che si struttura infatti con una curiosa ponderazione di 20% - 80% tra settore delle Telecommunication Services (note componenti ne sono Alphabeth Inc., Facebook Inc., Walt Disney Co, Netflix Inc.) ossia, tra le altre, reti mobile e wireless aperte al pubblico e quello dei produttori di hardware e infrastruttura specifica 5g (ossia centri dati, manifattura componentistica, testing, produttori di dispositivi mobili adatti al 5g, antenne specifiche per questa tecnologia). Si tratta , in sostanza di una completa copertura del mercato della connettività 5G, che va dalla creazione fisica della rete fino all'offerta al pubblico del servizio, includendo persino chi produce alcuni dei devices attraverso cui questo viene erogato nonché il prodotto veicolato( ad esempio un film in streaming). Ricordiamo che il settore Trattandosi di un tema globale, l'issuer non pone naturalmente limiti geografici all'investimento, concentrato oggi per il 39.5% circa negli Stati Uniti, con le altre maggiori esposizioni su Giappone 10%,India 7.8%, Cina 6.8% e Corea del Sud al 5.8%. Andando a studiare l'esposizione per singola industria, si evidenziano quote preponderanti investite in semiconductors 26.1%, integrated telecommunication services al 12.5%, communications equipment al 12.1%, specialized REITs al 9.9%, e wireless telecommunication services al 7.9%. L'indice, limita il campo alle 100 aziende più capitalizzate in ciascuno dei subsector oggetto d'investimento, con un livello minimo di ingresso di 500 milioni di dollari e volumi di scambio daily in media non inferiori ai due milioni di dollari ( un milione per i mercati emergenti). Oltre alla suddivisione 20 – 80 per settore vista sopra, all'interno di ciacun settore il peso dei singoli titoli è scelto applicando una metodologia equal weight con le compagnie capitalizzate oltre i due miliardi di dollari che assumono un weight factor pari a 2. TER a quota 0.70%

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