Antiriciclaggio: l’EBA risponde alla Commissione Europea
La Commissione europea aveva di recente investito l’EBA di suggerire le modifiche da apportare alla Direttiva (UE) 2015/849 in tema di antiriciclaggio, con l’obiettivo di maggiore rafforzamento del quadro normativo, finalizzato ad efficaci misure preventive. L’EBA ha suggerito di armonizzare gli aspetti del quadro giuridico dell’UE nei casi in cui vi sia maggiore divergenza di norme e prassi, in particolare rispetto ai temi dell’adeguata verifica della clientela, dei sistemi di rilevazione, delle principali procedure di monitoraggio del rischio e della cooperazione. Si evidenzia la necessità di ulteriore implementazione normativa delle attuali disposizioni sui presidi rispetto alle istituzioni finanziarie, per impedire un aggiramento dei controlli e segnalazioni di attività sospette. Infine, occorre riesaminare l’ambito di applicazione della legislazione per garantire che l’elenco dei soggetti obbligati sia esaustivo, ben definito e in linea con norme internazionali di settore. Ciò impone anche di chiarire le disposizioni della legislazione in materia di servizi finanziari per garantire che siano compatibili con gli obiettivi dell’UE, tra cui le norme prudenziali che disciplinano l’ingresso sul mercato, la disciplina del passaporto europeo, la vigilanza sulla protezione dei dati personali, ai servizi di pagamento tramite crowdfunding, al sistema delle sanzioni irrogate e alla garanzia dei depositi.
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