Relazione annuale CONSOB al mercato finanziario: parla Savona
"La conferma che la posizione finanziaria con l'estero dell'Italia resta in sostanziale pareggio, ribadisce quanto sostenuto lo scorso giugno: il nostro Paese non rappresenta un problema finanziario per il resto dell'Europa e del mondo ma una risorsa di risparmio a cui l'estero attinge in diverse forme per la sua crescita". Questa la tesi del presidente della Consob, Paolo Savona, espressa in occasione dell'incontro annuale della Consob con il mercato finanziario. "All'Italia non mancano solide fondamenta reali, ma scarseggia la loro giusta considerazione”. "L'importanza della fiducia negli equilibri del mercato finanziario è stata asseverata nel 2019 da una rilevante discesa dello spread sui rendimenti dei titoli di Stato, pur in presenza di una politica monetaria europea inizialmente più cauta e un lieve peggioramento del saggio di crescita reale. Gli analisti attribuiscono detto miglioramento al venir meno dei timori di un cambiamento di denominazione del debito pubblico per tornare a una moneta nazionale. La recente ampia oscillazione dello spread come conseguenza, prima, alle incertezze insorte a seguito della crisi pandemica, poi, al vigoroso intervento monetario, conferma la mutevolezza della fiducia, assegnando al compito di tenerla sotto controllo caratteristica di obiettivo prioritario dei poteri dello Stato. Questo sarà possibile - ha concluso Savona - se le autorità europee e le istituzioni sovranazionali contrasteranno le valutazioni distorte del mercato, come già stanno facendo per la stabilità dei debiti sovrani, sottolineando la rilevanza di più ampi e validi indicatori". Anche i titoli di Stato si devono adeguare “La "solidità e resilienza del risparmio italiano è condizione necessaria ma non sufficiente affinché affluiscano risorse verso il capitale produttivo", e quindi occorre "emettere obbligazioni pubbliche irredimibili quale strumento tipico delle fasi belliche, alle quali la vicenda sanitaria è stata sovente paragonata". Queste obbligazioni, ha spiegato, "potrebbero riconoscere un tasso dell'interesse, esonerato fiscalmente, pari al massimo dell'inflazione del 2% che la Bce si è impegnata a non superare nel medio termine". Secondo Savona, "le condizioni del mercato del risparmio italiano e le manifestazioni di solidarietà sociale che si sono susseguite nei due mesi di lockdown sollecitano una verifica pratica delle espressioni di valori sociali encomiabili, chiedendo ai cittadini risparmiatori di partecipare nel loro interesse a impedire che costi e vincoli possano essere imposti al Paese se non si raggiungessero i rapporti di debito pubblico/Pil nella misura concordata a livello europeo". Per questo la sottoscrizione di obbligazioni irredimibili "sarebbe ovviamente volontaria e l'offerta quantitativamente aperta". "Se i cittadini italiani non sottoscrivessero questi titoli - ha evidenziato Savona - concorrerebbero a determinare decisioni che, ignorando gli effetti di lungo periodo di un maggiore indebitamento pubblico, creerebbero le condizioni per una maggiore imposizione fiscale. Emettere titoli irredimibili sarebbe quindi una scelta dai contenuti democratici più significativi perché, se sottoscritti, limiterebbero i rischi per il futuro del Paese e, di conseguenza, gli oneri sulle generazioni future, quelle già in formazione e quelle che verranno". “Agevolare capitale a rischio” Agevolare la formazione di capitale di rischio in sostituzione dell'indebitamento. A dirlo è il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo discorso in occasione dell'incontro annuale dell'Authority con il mercato finanziario. "La soluzione di far beneficiare il capitale di rischio della garanzia statale, entro limiti e condizioni predeterminati, ma attuata in tempi brevi e in forme chiare e semplici, eviterebbe - ha spiegato - un ritorno non meditato dello Stato nelle imprese e consentirebbe ai piccoli risparmiatori di godere di garanzie capaci di azzerare il rischio delle proprie scelte per un periodo predeterminato" .I risparmiatori, ha sottolineato, "beneficerebbero inoltre dei vantaggi di una ripresa produttiva da parte delle imprese alle quali affidano i propri risparmi nel caso in cui gli investimenti avessero successo. Lo Stato spenderebbe certamente meno di quanto non faccia erogando sussidi a fondo perduto, compresi quelli destinati a imprese che non hanno possibilità di sopravvivenza; responsabilizzerebbe inoltre gli imprenditori a ben usare il risparmio ottenuto, limitando l'azzardo morale. Questa soluzione consentirebbe anche di ancorare nuovamente la finanza all'attività reale, in linea con l'obiettivo da perseguire con la nuova architettura istituzionale". A tal proposito, ha spiegato il presidente della Consob, "un esperimento potrebbe essere immediatamente avviato partendo dalle 22.058 medie imprese, dando iniziale preferenza alle 10.838 già esportatrici e a quelle che intendono diventarlo presentando piani credibili. Lo Stato potrebbe agevolare la formazione di loro capitale proprio da parte di investitori, anche non istituzionali, per favorire l'azionariato popolare come richiesto dalla Costituzione, garantendo un ammontare medio unitario di 1 milione di euro; una volta raggiunto l'obiettivo, l'onere oscillerebbe da un minimo di 11 miliardi a un massimo di 22, che si immetterebbero immediatamente nel circuito produttivo, con effetti positivi sulla leva finanziaria". Una Consulta pubblica per meglio proteggere il risparmio “L'analisi delle condizioni generali in cui l'Italia opera e dei suoi specifici punti di forza inducono a concludere che sarebbe utile, anzi doveroso, costituire una Consulta pubblica, composta da studiosi e operatori dotati di conoscenze teoriche e professionali elevate, a cui affidare il compito di definire entro l'anno un documento operativo per dare vita a una nuova architettura istituzionale meglio capace di proteggere il risparmio e incanalarlo verso l'attività produttiva, cominciando dalle esportazioni". Un testo, ha sottolineato Savona, "che realizzi l'esigenza di una regolazione unitaria delle legislazioni bancaria, finanziaria e assicurativa, sotto il profilo dei soggetti e dei prodotti, che necessitano, ormai, di una disciplina coordinata e integrata. Ripropongo questa autorevole riflessione all'attenzione della politica e del mercato, invitandoli a sostenerla tenendo conto del quadro istituzionale europeo, al quale estendere istanze analoghe a quelle qui avanzate, e dei tempi difficili che viviamo a livello globale e tecnologico". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/savona-consob-italia-solida-risorsa-non-problema-a5d0ec94-6877-4336-b83b-a401464469b2.html
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